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lunedì 24 settembre 2007

VOLTARELLI DIXIT: "DUISBURG E' NORMALE. CHI CAMBIEREBBE UN GIPPONE A FORMENTERA CON UNA PANDA A RATE E UNA VITA DI SERVILISMO? ...HA VINTO L'AZIENDA"

Riapriamo bottega, e stavolta è più difficile. In sei accaldate settimane d'estate sono successe un mucchio di cose: Duisburg, San Luca, il Partito Democratico, la Confindustria di Reggio, l'inchiesta di Catanzaro. E molte altre, delle quali proveremo a riannodare i fili. Intanto, per cominciare, ecco una cosa di Peppe Voltarelli, musicista e attore, sull'azienda che si è mangiata la Calabria e ora si mangia i calabresi. E' uscita su Liberazione dopo che il Quotidiano la aveva cestinata. E' amara, ma vera. Per questo fa male.
La metafora dell'azienda suona più effettiva di mille appelli e manifesti, più esatta di tanti ispirati commenti. Più spietata perfino della peggiore ipotesi sul grado raggiunto dal malaffare. L'azienda opera sull'asse con l'America latina: un reportage dell'Unità ne ricostruisce alcune tracce (segue qui).
L'azienda scoppia di soldi, e compra tutto ciò che può. Ovunque. Sulla Stampa un pezzo, anche qui, descrive la ndrangheta spa. Come una holding, che tiene tutto: dalle estorsioni minime agli investimenti internazionali. Su Liberazione una intervista sul tema col presidente dell'Antimafia Forgione.