
giovedì 25 settembre 2008
EURODOMANDE / LA CALABRIA DI TOSCANI ARRIVA A STRASBURGO E SI SCOPRE QUANTO E' COSTATA. "SOLO" 3,8 MILIONI DI EURO PER LA RIVOLTATA CAMPAGNA DEL GURU

martedì 23 settembre 2008
GIUSTIZIA E LOTTA ALLA MAFIA / DA PALERMO A MESSINA, GUIDO LO FORTE PROCURATORE CAPO NELLA PIÚ CALABRESE DELLE CITTÁ SICILIANE

Adesso Guido Lo Forte è procuratore a Messina, (dopo essere stato per un po' in ballottaggio proprio con Scarpinato): una promozione o un allontanamento? Non saprei dirlo, ma di certo Messina è l'unica grande procura siciliana a non avere avuto una storia importante di processi di mafia. Di certo Lo Forte è abituato a gestire situazioni complicate e forti pressioni, e comunque sia credo che sarà una gelata per l'establishment della città, abituato da sempre ad una gestione sorniona e innocua della procura, e soprattutto per le disinvolte casse gestite dal comune, oltre che per l'Università, con la sua incredibile sequela di scandali. Staremo a vedere.
lunedì 1 settembre 2008
UBRIACHI AL VOLANTE / AGENZIE E GIORNALI SI BEVONO LA STORIELLA CHE "UN CONDUCENTE DI AUTO SU DUE E' POSITIVO AI TEST" PER ALCOL E DROGHE. DAVVERO?

martedì 29 luglio 2008
LA MAFIA UCCIDE IL SILENZIO PURE / DI GIORNO IN GIORNO PIU' DIFFICILE VIVERE NELLA REGIONE DELLA NDRANGHETA. PERCHE' LA CALABRIA NON RIALZA LA TESTA?

Ma la ndrangheta è anche profondamente divisa al suo interno. L'organizzazione, complessa, pure strutturata in tanti autonomi centri di comando che occupano il territorio, mostra tuttavia quasi ovunque le difficoltà di mantenere un equilibrio interno: faide sfiorate per un pelo o in corso a Papanice, Gioia Tauro, Lamezia Terme, San Luca, Cittanova, Taurianova, Palmi, Cinquefrondi, eccetera eccetera. E dove non è la guerra di mafia ad uccidere, il sangue lo fa scorrere un clima di violenza diffusa, con ragazzini che mettono paura ai poliziotti, e inoffensivi pensionati uccisi per un qualche "sgarbo". A completare il quadro si aggiungano le minacce e le intimidazioni a quanti alzano la testa: amministratori, giornalisti, imprenditori, commercianti. Per ciascuno di loro un messaggio, a ciascuno di loro un ammonimento. Risultato: la Calabria di oggi. Quella che vorrei ricominciare a descrivere. Senza reticenze e senza sconti. Per nessuno. Nemmeno per le istituzioni da sempre presenti in città e paesi dei quali tutto sanno e tutto possono sapere, ma senza che questo comporti più efficacia nella lotta alla ndrangheta. Nemmeno per quei sindaci che parlano di emergenza da vent'anni senza muovere un dito. Nemmeno per la cosiddetta società civile, vittima, si, dello strapotere della mafia, ma troppe volte anche carnefice di se stessa.
Lungo questo cammino per fortuna c'è già qualcuno in marcia: i ragazzi che hanno recuperato il murale di Gioiosa Jonica, i giovani giornalisti dei quotidiani regionali (come Agostino Pantano vittima recente di una intimidazione), gli straordinari volontari di Libera e delle cooperative che con don Pino De Masi lavorano le terre confiscate ai mafiosi... E' ancora troppo poco. Ma un lungo viaggio comincia sempre con un primo, piccolo, incerto passo.
giovedì 6 marzo 2008
VACANZE D'INVERNO / CALABRIAMEDIA, PER ORA, SI FERMA. ARRIVEDERCI A PRESTO
Come avrete notato, da qualche tempo fatico a star dietro al blog. Così mi prendo una vacanza: per un po' gli aggiornamenti saranno meno frequenti. Augh.
venerdì 4 gennaio 2008
CANE NON MORDE CANE / IL COMUNE CHIEDE UN PARERE SULLA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE IN UN PROCESSO DI MAFIA. A CHI? AL LEGALE DI FIDUCIA DELL'IMPUTATO

Una rogna, deve aver pensato il sindaco che per lavarsene le mani decide di non decidere, e chiede un parere legale all'Ufficio competente, formato da legali convenzionati col comune. Il parere elaborato è negativo: l'omicidio di Gianluca Congiusta non avrebbe causato alcun danno patrimoniale o di immagine, al soggetto pubblico e collettivo rappresentato dal Comune. Firmato (tra gli altri anche da) Maria Tripodi, avvocato. Strane argomentazioni, si direbbe. Fin quando non viene furi che l'avvocato Tripodi è anche il legale di fiducia di Tommaso Costa, imputato come responsabile dell'assassinio. Un pasticcio, insomma. Che la Tripodi tenta di rattoppare cosi: "Sarebbe stato opportuno non partecipare alla discussione sulla richiesta del Comune...". E se lo dice lei...
Aggiornamento 1. Il sindaco di Siderno, quello che "non potevo trascinare il comune in un Tribunale", querela Paolo Pollichieni, direttore di CalabriaOra, per un suo chiaro e coraggioso articolo sulla vicenda. Qui una pagina con i commenti di sindaci del comprensorio, e qui, sempre da CalabriaOra, la ricostruzione di un messaggio del mafioso dal carcere: "Se esco di qui in tre mesi arriviamo alla Regione".
Aggiornamento 2. Il sindaco di Siderno, sui quotidiani da giorni, butta la spugna e si sfoga: "Sulla questione Costa ero terrorizzato. Tante persone sono state uccise e io ho una famiglia". Legittimo attendersi contestuali scuse e dimissioni. Invece no. Continuiamo così, facciamoci del male, direbbe Michele Apicella.
Aggiornamento 3. Il sindaco di Siderno non finisce di stupire. Ora si apprende che è "pronto a candidarsi alla Camera". Nel compiere questo sacrificio il primo cittadino evidentemente non teme che la sua recente uscita sulla questione Congiusta possa nuocergli in termini elettorali...
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