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lunedì 26 luglio 2021

ASSALTO AL PALAZZO / FEBBRILI TRATTATIVE TRA I BOSS DELLA POLITICA CALABRESE IN VISTA DELLE REGIONALI. UNA SORTA DI "PRIMARIE", DI CUI I CITTADINI AVVERTONO SOLO IL SUONO PRODOTTO DALLE COLTELLATE

Se tutto si fosse svolto alla luce del sole, invece che nelle segrete stanze del potere calabrese, le febbrili trattative di queste ore in vista delle regionali sarebbero state definite "primarie". Come nelle primarie infatti la competizione è per aggiudicarsi una candidatura, solo che invece di assistere a un confronto tra programmi e intenzioni diversi, alternativi o complementari, l'elettore avverte soltanto i rumori degli scontri delle élites, ovvero il suono prodotto dalle coltellate. A destra Occhiuto presidente deve fare i conti con l'ingombrante leghista Spirlì, coi mal di pancia dei meloniani di Wanda Ferro, e anche coi tanti sottopartiti che insieme fanno Forza Italia. Uno scontro che inevitabilmente indebolisce l'alleanza, ma che secondo molti è destinato a ricomporsi sulla base della divisione dei posti di governo e sottogoverno.

Più complicata la situazione del centrosinistra. Amalia Bruni ha accettato di lasciare la ricerca scientifica buttandosi nella mischia, ma prima di arrivare a lei il Pd ha rimediato qualche topica: ha ignorato Oliverio, ultimo governatore di centrosinistra, ha bruciato Irto e la Ventura, e ha messo nel frullatore dei potenziali candidati nomi noti e meno noti. Per la Bruni ha messo la faccia persino il segretario Letta, che si è spinto a promettere che "vinceremo le elezion in Calabria" (beata ingenuità), ma l'obiettivo non è affatto a portata di mano. Secondo le indiscrezioni di alcuni siti le trattative si svolgono a livello dei notabili (Adamo, Bruno Bossio, lo stesso Oliverio), che naturalmente imporranno un prezzo, costringendo tutti a dividersi la torta in parti diseguali.

Una fetta - in caso di vittoria - andrà anche a Carlo Tansi, che dopo aver vagato un po' qui un po' lì, ha finito per stringere un'intesa con la Bruni, seppur poco lusinghiera ("Entro nel malaffare per smontarlo da dentro" ha detto più o meno, per giustificare la svolta a U). In questo clima, il renziano Magorno ha già capito tutto, e si è affrettato ad applaudire Occhiuto e il centrodestra (per la proposta di far vagliare le candidature in chiave antimafia), lasciando capire da subito che il sostegno di Italia viva non è scontato. Dei Cinquestelle invece non si hanno notizie.

Dunque la strada in salita del centrosinistra rischia di diventare impervia se non si scende a patti con De Magistris, il quale da parte sua ha messo insieme diavoli e acquasantiere: Equità territoriale, il movimento di Pino Aprile (famoso per le sue uscite neo-borboniche e per essere direttore di una tv regionale molto vista), sta insieme a Generazione.com ("identitari di sinistra") dell'ex sindaco di Polistena Michele Tripodi, e tutti e due imbarcano ex di Rifondazione/SInistra italiana come Michele Conia ed ex Pd come Giudiceandrea. Tutti insieme appassionatamente.

Trattative a oltranza tra tutti costoro, lo scopo è di aggiudicarsi la maggioranza dei seggi in Consiglio regionale, o, male che vada, qualche strapuntino d'opposizione. Da qui a qualche settimana potrà succedere tutto, e non si escludono ulteriori capriole e cambi di casacca. D'altra parte di programmi, obiettivi, impegni e strategie future nemmeno l'ombra, sebbene tutti parlino di cambiamento. E i calabresi ancora una volta restano alla finestra, in attesa che i capi-qualcosa si mettendo d'accordo tra loro, e finalmente avviino la campagna elettorale. Solo allora il voto di individui gruppi e famiglie potrà entrare nel mercato del consenso. I più fortunati potranno spuntare qualche incarico, o l'assunzione di un parente. Agli altri non resterà che un posto in prima fila per lo spettacolo più osceno del mondo: le elezioni regionali calabresi.

1 commento:

  1. La politica in Calabria vive su un pianeta tutto suo. Chi ambisce a farsi eleggere stringe veri e propri accordi di scambio con capifamiglia e altri personaggi influenti. E non c'è alcuna differenza tra destra e sinistra. La democrazia è una finzione. Personaggi che vivono solo di immagine e comunicazione, pur guidando città e paesi da decenni non hanno fatto niente per farli uscire dal degrado crescente, appaiono le eterne stelle nascenti della politica... La nostra è una regione che non ha il diritto di tornare alla normalità: se mai si riuscisse a far tornare a casa personaggi da circo come Spirlì, arriverebbero a sostituirlo i "ggiovani" cresciuti a pane e facebook... La Calabria è ormai perduta, e non ci sarà ritorno

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