Esce il nuovo orario ferroviario e Trenitalia smentisce i timori sollevati da ItaliaOggi. Una paginata di numeri e parole per dire che i treni non cambiano. Ecco il comunicato pubblicato da CalabriaOra. Una bufala insomma, quella a firma de Nolac, scodellata con tanto di dietrologie. Vogliamo scommettere che ora il bravo giornalista si precipiterà a chiedere scusa per la cazzata?
mercoledì 12 dicembre 2007
lunedì 10 dicembre 2007
CALABRIA PIU' LONTANA / DA LUNEDI CANCELLATI I TRENI TRA TORINO E REGGIO CALABRIA. L'AUTOLESIONISTICA DECISIONE FRUTTO DI UNA FAIDA POLITICA?

mercoledì 5 dicembre 2007
CALABRIA & MISTERI / I SEGRETI DEI SERVIZI SECONDO IL PROCURATORE MACRI'. "UNA PRESENZA NON INVESTIGATIVA MA CRIMINALE"

Ora, se le affermazioni del magistrato sono fondate, l'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale si colloca in un contesto che supera il conflitto locale e si delinea come un intrigo di stato. Ma se la pista dell'abbraccio soffocante tra politica, sanità e cosche non basta a spiegare quell'assassinio, restano indefiniti i contorni della effettiva realtà in cui è maturata la decisione di compierlo. E finora su questo nemmeno Macrì avanza un'ipotesi. Qui la cronaca dell'audizione da CalabriaOra.
mercoledì 7 novembre 2007
L'ORDINE REGNA IN CALABRIA / DOPO DE SENA E DE MAGISTRIS TOCCA A MONSIGNOR BREGANTINI, PROMOSSO A CAMPOBASSO. IL PAPA NORMALIZZA LA CHIESA CALABRESE

martedì 30 ottobre 2007
LA STRAGE SOTTO CASA / SEMPRE PIU' TRAGICI I TENTATIVI DEI MIGRANTI DI ENTRARE IN EUROPA. DOPO I MORTI DI ROCCELLA NESSUNO SI VOLTI DALL'ALTRA PARTE

La tragedia appena accaduta sul mare calabrese è un problema che riguarda tutti: Europa in testa. Ma occorre far presto, e vincere le ipocrisie. Non si può lasciare che la gente muoia in mare tentando di sfuggire alla povertà e alla guerra. Secondo il rapporto Fortress Europe sulle coste italiane sono 10.000 gli annegati dal 1988. 500 nei primi nove mesi dell'anno. Un massacro. Un'ecatombe. E colpisce l'indifferenza davanti a tutto questo. Un pezzo di Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, che è anche una denuncia.
La notizia sul britannico The Independent. Qui il pezzo uscito sul sito dello spagnolo El Pais. Anche il quotidiano progressista francese Libération se ne occupa. Breve in cronaca per il portale di notizie svizzero SwissInfo
sabato 20 ottobre 2007
SABBIEMOBILI / IL PG DI CATANZARO AVOCA L'INCHIESTA WHY NOT E LA TOGLIE A DE MAGISTRIS. "DOPO L'ISCRIZIONE DEL MINISTRO, CONFLITTO D'INTERESSI"

Una iniziativa destinata a far discutere. Anche perché, prima che Mastella fosse iscritto nell'inchiesta, vi fu chi parlò di conflitto di interessi, ma riferendosi proprio al ministro della Giustizia, che, potendo diventare indagato e agendo come ha agito, ha dato l'impressione di voler condizionare il corso delle indagini. Insomma, ancora un colpo di scena, in questa vicenda sbilenca, che però pare avviarsi, via Procura Generale, verso le sabbie mobili del diritto che tutto ingoiano e tutto digeriscono...
venerdì 19 ottobre 2007
* ULTIMISSIMA * / LIBERO RIVELA, ANSA CONFERMA: "IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA MASTELLA ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DELLA PROCURA DI CATANZARO"

martedì 16 ottobre 2007
CALABRIA & MISTERI / MUORE BRUNO PICCOLO, UNO DEI DUE PENTITI DEL CASO FORTUGNO. "NESSUN SEGNO CHE CONTRADDICA L'IPOTESI DEL SUICIDIO"

La cronaca del Corriere della Sera e un commento di Giovanni Bianconi. Un pezzo di Giuseppe Baldessarro su Repubblica riassume la storia di Piccolo. Il viceministro Minniti promette migliori tutele per chi collabora.
Intanto va avanti il processo in Corte d'Assise per la morte del vicepresidente del consiglio regionale. In questa pagina di CalabriaOra le novità dell'udienza e scenari da super-intrigo. Qui invece il punto sulle indagini a qualche giorno dal ritrovamento del corpo.
sabato 13 ottobre 2007
CALABRIA TUTTI CONTRO TUTTI / lNTIMIDAZIONI, MINACCE, DENUNCE E PROIETTILI. E UN CRONISTA DI CROTONE BASTONATO SOTTO CASA

martedì 9 ottobre 2007
CATANZARO VAL BENE UN GOVERNO / IL CSM RINVIA AL 17 DICEMBRE LA SEDUTA DISCIPLINARE. MASTELLA ALLA SINISTRA: "SE NON MI DIFENDETE E' LA CRISI"

In precedenza il Consiglio Superiore della Magistratura - che ieri avrebbe dovuto iniziare l'esame della richiesta di trasferimento del pm De Magistris avanzata da Mastella - aveva deciso un rinvio. Di nove settimane, fino al prossimo 17 dicembre. Una dilatazione temporale che - fa osservare Giuseppe D'Avanzo su Repubblica - suona come uno stop a Mastella, il quale chiedeva in via cautelare e con urgenza di sollevare De Magistris dalle inchieste...
sabato 6 ottobre 2007
LO STILE E' L'UOMO / A TELECAMERE SPENTE E MICROSPIE ACCESE IL POTERE E' ROZZO E VOLGARE. CHIARAVALLOTI: QUESTO E' UN PAGLIACCIO LO DOBBIAMO AMMAZZARE

- Tu sei un pazzo, liquido
- E non è bella come idea?
- Giustamente chi ci sta ascoltando pensa che sei un poco pazzo e ha difficoltà...
- E ma poverino... la cosa bella è che non abbiamo niente da nascondere, abbiamo tutto alla luce del sole.
- Ho capito, ma mettiti nei panni di chi è costretto ad ascoltarci, pensa che sei proprio pazzo
- E poverino penserà... Saprà con chi abbiamo a che fare... Se è cornuto non lo so, non ho prove su questo. Mi auguro che qualcuno ascolti e glielo vada a riferire. Indagheremo, anche in questa direzione.
- No, a me non me ne può fregà di meno... (...)
- C'è quella sorta di principio di Archimede, io non so come si chiami nelle scienze naturali (Terzo principio della dinamica di Newton, ndr): "ad ogni azione corrisponde una reazione". Siamo così tanti ad aver subito l'azione, che quando esploderà la reazione sarà adeguata...
(L'ex presidente della giunta regionale calabrese ed ex magistrato Giuseppe Chiaravalloti al telefono parla di De Magistris con la sua segretaria. Il dottor Chiaravalloti è attualmente un componente dell'Authority per la Privacy. Qui il contesto della telefonata ricostruito da Gianni Barbacetto)
Il file audio si può ascoltare da questo link al sito di Annozero.
venerdì 5 ottobre 2007
STRACCIVOLANTI / DAL CASO DE MAGISTRIS AL CASO MASTELLA. IL GUARDASIGILLI A TESTA BASSA CONTRO SANTORO E LA RAI. REAZIONE SCOMPOSTA O MOSSA FURBA?

Così sui media invece degli elementi di fatto che sono alla base della vicenda (le inchieste, le denunce di pressioni sul procuratore, il contesto politico che descrive l'indagine) per giorni troveranno posto le polemiche in politichese sulla Rai e Michele Santoro. Ma la bomba dell'estate, quel grumo scoppiato tra le carte della procura di Catanzaro, resta là, a riempire le pagine dei quotidiani locali. E merita un riassunto, visto che continua a far botti. Ché è si una bomba, Why Not?, ma di quegli ordigni a grappolo, destinati a esplosioni multiple e allungate nel tempo.
L'ultima, per cronologia, la rivela l'Espresso di questa settimana. Il ministero di Grazia e Giustizia seleziona per "Calabria Sicura", un progetto congiunto con il ministero dell'Interno, 60 operatori che avranno da svolgere mansioni delicate. A vincere l'appalto é la WorkNet che ne affida la gestione a un tale Bruno Idà, arrestato per legami con la cosca Jamonte. La WorkNet precisa alcuni particolari, ma Idà e una collaboratrice di WorkNet, Nadia Di Donna, sarebbero stati in stretto contatto con Saladino. (Sulla questione interviene il prefetto Francesco Musolino, successore di De Sena, per annunciare una verifica interna che potrebbe arrivare fino alla rescissione del contratto con WorkNet. In seguito anche il ministro Amato).
Il primo boato, quello inatteso, era arrivato a giugno, con le perquisizioni a politici e uomini d'affari e l'ipotesi di un cartello di affaristi capace di filtrare fondi europei e risorse regionali grazie alle coperture massoniche. Poi, gli altri, quando esce il nome di Romano Prodi tra gli indagati e quando tra le bobine delle intercettazioni spunta la voce di Clemente Mastella. Il primo, avvisato via Panorama di essere indagato per presunti legami con un massone di San Marino, abbozza. Il secondo, attenzionato per un colloquio con uno degli indagati chiave, Tonino Saladino (il quale mostra una fraterna confidenza col ministro di Giustizia che a sua volta si preoccupa di favorgli le richieste), reagisce a colpi di ispezioni alla procura di Catanzaro e piccate dichiarazioni alla stampa.
Ogni ispezione un frammento che scoppia. Gli uomini del ministero rivoltano come un guanto l'ufficio di De Magistris, titolare di Why Not?, e alla fine gli muovono rilievi sulla condotta di un altro procedimento, Poseidone, su un giro di tangenti attorno alla costruzione di sistemi di depurazione che vede coinvolti politici regionali e nazionali di Forza Italia e - col sospetto di aver fatto la talpa della banda nelle istituzioni - il procuratore capo di Catanzaro, Mariano Lombardi. Il superiore di De Magistris insomma. Quanto basta per aprire un varco nella inamovibilità del giudice: una proposta del ministro al Csm di trasferimento ad altra sede di De Magistris, che non avrebbe dovuto indagare su magistrati del suo distretto. Analoga proposta per il procuratore Lombardi.
Fin qui la vicenda, pur ridotta all'osso. E da qui iniziano i commenti, che come tutto ciò che riguarda De Magistris, dividono. Già perchè il magistrato che con la stampa ha un rapporto di certo non univoco (parla di giornalisti compromessi col sistema e poi non si nega a studi tv, incontri pubblici e platee seminariali dove evoca poteri forti che vogliono fermare le inchieste ecc.), registra in Calabria - accanto alla solidarietà dei sit-in e alle ovazioni degli studenti - anche il fastidio di ampi settori della politica e dell'informazione. Uno così non poteva che dividere anche il Csm dove é intanto approdato il suo caso, e che ha già preso tempo, fino a lunedi 8 ottobre, per cominciarne l'esame.
Intanto, sul dibattito mediatico interviene anche il presidente della Camera Bertinotti: "il rapporto tra procure e stampa è torbido, ma nessuna censura". Qui, su Repubblica. Qui invece si può vedere una parte dell'intervista rilasciata da De Magistris a Sandro Ruotolo di Annozero.
martedì 2 ottobre 2007
CALABRIA OMBELICO DEL MONDO / OTTOMILA TEDESCHI PUNTANO SULLA REGIONE. MEZZA GIUNTA E MEZZO CONSIGLIO REGIONALE IN TOUR DALL'ALBANIA AGLI STATES

lunedì 24 settembre 2007
VOLTARELLI DIXIT: "DUISBURG E' NORMALE. CHI CAMBIEREBBE UN GIPPONE A FORMENTERA CON UNA PANDA A RATE E UNA VITA DI SERVILISMO? ...HA VINTO L'AZIENDA"

La metafora dell'azienda suona più effettiva di mille appelli e manifesti, più esatta di tanti ispirati commenti. Più spietata perfino della peggiore ipotesi sul grado raggiunto dal malaffare. L'azienda opera sull'asse con l'America latina: un reportage dell'Unità ne ricostruisce alcune tracce (segue qui).
L'azienda scoppia di soldi, e compra tutto ciò che può. Ovunque. Sulla Stampa un pezzo, anche qui, descrive la ndrangheta spa. Come una holding, che tiene tutto: dalle estorsioni minime agli investimenti internazionali. Su Liberazione una intervista sul tema col presidente dell'Antimafia Forgione.
mercoledì 25 luglio 2007
martedì 17 luglio 2007
MISSIONE FINITA PER IL SUPERPREFETTO DE SENA. L'UOMO CHE TOLSE OGNI ALIBI AI CALABRESI SPIEGANDO CHE LA MAFIA STA IN PIEDI GRAZIE AL LORO SILENZIO

De Sena dunque lascia, e la cosa non può che raffreddare le già tiepide speranze di riscatto. Ci si chiede che fine farà il suo lavoro su temi come il riuso dei beni confiscati, la sicurezza al porto di Gioia Tauro, la formazione di una coscienza sociale, per dirne solo alcuni. Non resta che auspicare che al suo posto venga assegnato qualcuno capace di portare più avanti quelle considerazioni e non piuttosto, un normalizzatore.
lunedì 16 luglio 2007
LE MANI SULLA CITTA' / DA UN FILONE DELL'INCHIESTA "ARCA" UN FILO CHE PORTA ALL'ASSINDUSTRIA. LA DDA DI REGGIO INDAGA SU UN PRESUNTO CONTO SEGRETO

venerdì 13 luglio 2007
* ULTIMISSIMA * / "PRODI INDAGATO A CATANZARO". SUL SITO DI PANORAMA LA NOTIZIA DEL COINVOLGIMENTO DEL CAPO DEL GOVERNO NELL'INCHIESTA DI DE MAGISTRIS

Qui la risposta di Prodi con una dichiarazione all'Ansa delle 17:42: ''Ho appreso poco fa dal sito internet del settimanale Panorama di essere stato iscritto sul registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro. Pur non avendo ricevuto alcun avviso di garanzia o informazione al riguardo, non posso che testimoniare, come sempre, la mia totale fiducia nel lavoro dei magistrati che hanno voluto tutelare la mia persona, se l'avviso di garanzia sara' effettivamente confermato, con un atto che permettera' di dimostrare la mia totale estraneita' a qualsiasi eventuale accusa''. E' quanto afferma in una dichiarazione diffusa da Palazzo Chigi il premier Romano Prodi.
Sulla vicenda interviene anche il procuratore Mariano Lombardi: "Non so nulla".
Per qualche ora regna l'incertezza: Prodi non ha ricevuto nessuna notifica, dalla procura nessuna conferma, dal suo capo una reazione stizzita per negare di esserne al corrente. Su Repubblica.it le polemiche in ambito giudiziario.
Su Dagospia un pastone che raccoglie da diverse fonti e parla di Prodi e di De Magistris. Di quest'ultimo Ansa mette in rete una anticipazione dell'intervista che ha rilasciato a Riccardo Iacona (in onda martedi 17): "(...) c'e' una nuova forma di criminalita' organizzata, la criminalita' organizzata dei colletti bianchi, cioe' formata da pezzi importanti delle istituzioni, della politica, delle professioni, del mondo finanziario, dell'impresa", dice il magistrato. E aggiunge: "Non ci illudiamo che la magistratura e il giornalismo siano estranei a questo sistema.". Un concetto ripetuto in una intervista (a Parigi) col Corriere della Sera, in cui si sostiene (da parte del giornalista Carlo Vulpio) che Prodi è indagato e che nell'indagine compaiono società a lui riconducibili. La replica di Sircana.
martedì 10 luglio 2007
L'AUTOSTRADA DELLE COSCHE: SUBAPPALTI, ESTORSIONI E -SORPRESA- UN SINDACALISTA CGIL. POLITICA E MALAFFARE: USURA, TRUFFE E VOTI AL CONSIGLIERE UDEUR

Un'altra inchiesta ("Omnia", della procura di Catanzaro) fa le pulci a una cosca della sibaritide (una zona un tempo immune dalla presenza mafiosa) arricchitasi grazie allo sfruttamento sistematico di subappalti in opere pubbliche, alle truffe all'Inps, all'usura e il voto di scambio (qui i lanci d'agenzia). 60 gli ordini di custodia cautelare. Indagato (e perquisito) anche il capogruppo in Consiglio regionale dell'Udeur, Franco La Rupa. Qui quattro pagine del Quotidiano (1, 2, 3, 4) e le altre del giorno seguente (1, 2).
Cosa hanno in comune le due inchieste? Forse molte cose, ma quella che di più risalta è l'inquietante livello di infiltrazione (del sindacato, dei partiti, in questi due casi) degli interessi mafiosi. Non basta sospendere e/o prendere le distanze, come nel caso di Vazzana ha fatto la Cgil e in quello di La Rupa l'Udeur. Occorre chiedersi come mai coloro che oggi si vorrebbero allontanare un tempo furono accolti. La spiegazione sta nel fatto che in politica (e nemmeno purtroppo a sinistra) non si va poi tanto per il sottile. I voti (come i soldi) non puzzano, tanto vale...
Effetti collaterali: dalle indagini emergono le tracce di vere e proprie frodi nella qualità delle forniture nei cantieri autostradali, e l'assesssore regionale Michelangelo Tripodi rivela che nei mesi scorsi un manufatto appena eseguito é subito crollato, e si chiede quali verifiche di sicurezza si intendano compiere per accertare le condizioni statiche delle opere.
Era osservato da tempo, ma solo il 15 luglio viene arrestato il boss Giuseppe Bellocco.
sabato 30 giugno 2007
VIVA LA MAFIA ABBASSO LA MAFIA / IN CALABRIA I MURI PARLANO E QUALCUNO INNEGGIA ALLA NDRANGHETA. IL CONSENSO SOMMERSO DI CUI GODE IL SISTEMA ILLEGALE

Ovviamente i graffiti urbani, a leggerli tutti, offrono di queste perle. Fa pensare tuttavia l'indifferenza, quando non l'esplicito sostegno, che molta parte della società esprime in rapporto alla presenza mafiosa. Potrei sbagliarmi, ma la quota a me pare in crescita. Così, mentre magistratura, politica e poteri vari si passano la palla in un gioco sull'orlo del vulcano, tra la gente questa è l'aria che si respira. Un altro spunto per i media locali, a cui, informando con chiarezza e completezza, spetta il compito di far crescere la consapevolezza sociale.
In gioco c'è la questione del consenso di cui il sistema dell'illegalità gode. Qualcosa confinata tra i tabù dalla coscienza collettiva calabrese, che preferisce non porsi domande a riguardo. Perché di domande da porsi ce ne sarebbero, se a ogni questionario somministrato tra i ragazzi viene fuori che il modello dello ndranghetista, in quanto a popolarità, tiene testa a tronisti e veline (ultimo in ordine di tempo un sondaggio presso le scuole di Taurianova, raccontato da un servizio della Tgr). Un segnale che dice brutto per il futuro...
giovedì 28 giugno 2007
STRACCIVOLANTI / GRASSO ALL'ANTIMAFIA: "FINCHE' LA POLITICA CALABRESE NON VORRA' FARE LUCE AL SUO INTERNO NON SI RISOLVERA' IL CASO FORTUGNO"

Insomma, un pasticcio: per la politica, per gli uomini della politica. Di più, per la giunta che avrebbe dovuto far risorgere la Calabria, dopo i cinque fallimentari anni del centro-destra, e invece si trova a davanti a un Consiglio regionale con almeno 29 inquisiti, galleggiando nel mare inquinato di una politica ancora più compromessa. E senza essere riuscita a marcare una-differenza-che-sia-una con le peggiori tradizioni locali, dal clientelismo al trasformismo. Di fatto una situazione difficile, piena di veleni e scorciatoie. Di questo parla in una dichiarazione Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili.
A tenere alta la tensione ci sono poi le minacce ripetute e frequenti alla vedova Fortugno (deputata Ds in Commissione antimafia), e come in tutte le crisi maggiori, non mancano le pressioni e le intimidazioni ai magistrati. Attacchi e risposte che descrivono una ndrangheta aggressiva ma mettono a nudo conflitti tra uffici, contrasti personali, sgambetti, e che producono come effetto la quasi-paralisi della già marginale attività della giustizia.
Aggiornamenti. A Locri comincia il processo in Corte d'Assise ai presunti esecutori del delitto e all'on. Laganà, vedova Fortugno, arriva la quinta lettera di minacce.
mercoledì 27 giugno 2007
CALABRIERAI / IN AUTUNNO IN ONDA QUATTRO MINI-SERIE DELLA TELEVISIONE DI STATO AMBIENTATE NELLA REGIONE

Niente di male, naturalmente, se nell'intrattenimento nazional popolare comparirà con più frequenza la Calabria. Anzi. L'immaginario collettivo si nutre più di mezzi del genere che di analisi sociologiche. Per un giudizio sul linguaggio dei film resta da vedere il registro narrativo che ciascun autore avrà scelto, ma da subito si può essere soddisfatti di alcune cose. Ad esempio del fatto che si sia scelto di raccontare Rino Gaetano, un artista che appartiene al mondo e che la Calabria può a ragione rivendicare di avergli dato i natali. Oppure di mettere in scena Artemisia Sanchez, il bel racconto storico di Santo Gioffré, medico, politico e ora anche scrittore (una storia nella Seminara del 700, che per renderla sullo schermo è stato necessario girare gli esterni in Basilicata!). Insomma, in autunno vedremo.
(A margine segnalo la presenza, nella produzione delle fiction, della Calabria Film Commission. Si tratta di una struttura creata dalla regione con il sostegno dello stato col compito di rendere appetibile per i produttori ambientare i loro film nel territorio regionale. Sul web della CFC si trova poco - ad esempio qui, qui, qui, qui. Appena possibile metterò on line altri risultati).
martedì 19 giugno 2007
BOOM / LA BOMBA DELL'ESTATE. LA CUPOLA CALABRESE: TRA MASSONERIA POLITICA E AFFARI UNA "MACCHINA DEL POTERE". APPALTI, ASSUNZIONI, (E VOTI?)

Disponibili le pagine dedicate alla vicenda dal Quotidiano della Calabria (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7). La Stampa: Ora don Giussani si rivolta nella tomba. La Gazzetta del Sud: Una lobby di politici, imprenditori e massoni? (anche qui). Il Messaggero: Il Pm: Una superlobby dietro la loggia", poi qui.
La Repubblica di mercoledi 20 giugno. Qui altri pezzi della giornata. Quelli del Quotidiano della Calabria (1, 2, 3, 4, 5, 6). Molto minore l'eco sui giornali del terzo giorno. Qui le tre pagine del Quotidiano (1, 2, 3)
Il Sole24Ore sugli intrecci societari attorno a Saladino. Un sistema da 100 milioni l'anno. Poi segue:1, 2, 3, 4, 5. Gazzetta del Sud, 1, 2. CalabriaOra, qui. Il Quotidiano di sabato 23 giugno.
Chi è Tonino Saladino. Dopo essersi laureato in Medicina veterinaria comincia a lavorare per la Compagnia delle Opere, una struttura che riunisce esperienze imprenditoriali ed è vicina a Comunione e Liberazione. Ecco come ne parlano, di lui, su Tracce, Rivista internazionale di Comunione e Liberazione (segue qui), e su Tempi (segue qui). All'inchiesta di Catanzaro reagisce Vittadini, della Compagnia delle Opere. Su Cdo e Caso Calabria, anche un intervento di Raffaello Vignali. Saladino, il Vescovo e il Decalogo "per una politica virtuosa e non virtuale", sul Quotidiano.
A tre settimane circa dallo scoppio della vicenda, arrivano i primi contraccolpi: ispezione ministeriale al Tribunale di Catanzaro. Viene fuori anche un possibile ruolo del procuratore Lombardi. E le indagini proseguono: perquisizioni a ObiettivoLavoro.
Prima pronuncia sui ricorsi degli imputati: annullati alcuni atti di sequestro. Il Quotidiano.
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