
Ovviamente i graffiti urbani, a leggerli tutti, offrono di queste perle. Fa pensare tuttavia l'indifferenza, quando non l'esplicito sostegno, che molta parte della società esprime in rapporto alla presenza mafiosa. Potrei sbagliarmi, ma la quota a me pare in crescita. Così, mentre magistratura, politica e poteri vari si passano la palla in un gioco sull'orlo del vulcano, tra la gente questa è l'aria che si respira. Un altro spunto per i media locali, a cui, informando con chiarezza e completezza, spetta il compito di far crescere la consapevolezza sociale.
In gioco c'è la questione del consenso di cui il sistema dell'illegalità gode. Qualcosa confinata tra i tabù dalla coscienza collettiva calabrese, che preferisce non porsi domande a riguardo. Perché di domande da porsi ce ne sarebbero, se a ogni questionario somministrato tra i ragazzi viene fuori che il modello dello ndranghetista, in quanto a popolarità, tiene testa a tronisti e veline (ultimo in ordine di tempo un sondaggio presso le scuole di Taurianova, raccontato da un servizio della Tgr). Un segnale che dice brutto per il futuro...
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