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mercoledì 23 maggio 2007

CONVITATO DI PIETRA / E ALLA FINE COMPARVE LA NDRANGHETA. ATTENTATO INCENDIARIO A REGGIOTV, IL CANALE CITTADINO DEL CANDIDATO A SINDACO LAMBERTI

E alla fine la ndrangheta ha cercato il gesto a effetto, con l'attentatino semplice semplice eppure di grande clamore. Uno straccio imbevuto di benzina e il portone di ReggioTv che va in fumo, come dire: il massimo risultato mediatico col minimo sforzo criminale. ReggioTv è il principale canale cittadino ed appartiene a Eduardo Lamberti Castronuovo, imprenditore della sanità e candidato a sindaco per l'Unione. Le elezioni (per An l'uscente Scopelliti) si svolgeranno domenica prossima. Fin qui la campagna elettorale non ha nemmeno sfiorato i temi della ndrangheta o della legalità o della sicurezza. Il che naturalmente non è dovuto al fatto che ndrangheta e problemi di legalità a Reggio non esistano, ma solo che di essi non se ne parla. E quando non se ne parla, il convitato di pietra si fa sentire.
Le reazioni. Sia quelle locali che nazionali esprimono "solidarietà" a Lamberti. Il suo antagonista Scopelliti definisce l'episodio "inquietante e inqualificabile". Sostegno e preoccupazione arrivano da Minniti e Fassino. Analoghe le parole usate dall'Osservatorio sui minori. Infine, la Tv e il suo editore rispondono cosi: "Vogliono farci tacere ma noi non staremo in silenzio" In una intervista al Quotidiano Lamberti ricorda i toni accesi usati contro l'emittente in un comizio da Francesco Storace, e rivela di aver sospeso la messa in onda di uno spot sulla sua candidatura dopo le minacce ricevute dalla attrice che compariva in alcune scene.
Solidarietà anche dai media locali, che in qualche caso vanno nella redazione di ReggioTv e parlano coi giornalisti.
La vicenda viene riassunta su un pezzo di cronaca di Repubblica.it che fa un pastone sugli ultimi fatti in Calabria. Una triste giaculatoria di minacce e attacchi che assomigliano alla cronaca di una giornata di un paese in guerra. Un'ultima noticella: tra i candidati al Consiglio comunale ce n'è uno che ha suscitato le proteste di molti. Si chiama Claudimiro Suraci, 23 anni, ed era stato fermato nel 2006 in flagrante mentre incendiava una sezione di Rifondazione comunista. Quando si dice "fare un muro contro l'illegalità"...

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