
Ma la vicenda solleva qualche riflessione. Ed è la seguente: se Riccardo Iacona non avesse impiegato più di un anno di lavoro scarpinando su e giu per la regione per portare alla luce questa serissima inchiesta, una trasmissione del genere la avremmo vista per iniziativa di un giornalista e/o un medium locale?
Aggiornamento. Dalla folla dei dannati in fila per un lavoro è nata una associazione "per la divulgazione occupazionale"(sic). I promotori si presentano con un comunicato stampa: "siamo noi, giovani reggini che abbiamo gestito e coordinato (il bivacco, nota mia) in maniera autonoma, tanto da raggiungere non solo l'obiettivo di consegnare la domanda di ammissione al bando, ma di garantire un accesso legittimo e ordinato allo sportello". Che per un disoccupato è il massimo. E poi, incuranti del ridicolo, ringraziano chi ha permesso tanto successo, non senza assestare un colpo ai giornalisti cattivi e prevenuti: "Grazie al senso civico dimostrato dai reggini che in quei giorni hanno spiazzato i cronisti nazionali arrivati con l'idea di offrire una visione distorta e faziosa"...
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